Guardami, con gli occhi di chi sa quel che vuole.
Riempi la mia vita, i miei respiri, i miei silenzi, come il più dolce dei
peccati, il più intrigante dei pensieri. Portami lontano, lì dove neanche i
sogni arrivano. Voglio ballare a piedi nudi sulla sabbia, toccare le stelle nel
loro punto più vivo, ubriacarmi del mare e di profumi destinati ad entrare
nella cerchia dei ricordi più profondi. Fammi perdere la rotta e il controllo,
la testa e il cuore. Mostrami strade che non avrei mai scoperto, conduci il gioco,
con eleganza. E tieni la mia mano, ascolta quelle emozioni che io stessa vorrei
negare. Baciami, quando tutto è ancora da scrivere. Cercami, in ogni battito di
ciglia. Scoprimi, fai tua la me più vera. Avvolgimi, come il più confortante
dei maglioni. Stropiccia le mie speranze e le mie aspettative, sgualcisci la
mia frivola compostezza come faresti con una camicia ormai consunta, perché non
c'è donna che non possa essere conquistata. Sii la risata più vera e sentita.
La ciliegina sulla torta di non-compleanno. Il messaggio che arriva di notte,
dopo giorni di trepidante attesa. Lo sciroppo d'acero sopra i pancakes. La
lettera d'amore scritta a mano e custodita gelosamente in un cassetto. Diventa
la mia condanna e la mia fortuna, trasformarti in cacciatore e imperatore.
Vestimi: delle tue parole, dei tuoi gesti, delle tue mani. Lasciami indossare i
tuoi sguardi, come fossero un vestito bianco, lungo, di seta. Fai delle mie
fragilità un'arma di seduzione, prendi le mie debolezze e stracciale in mille
pezzi. Arriva, irrompi, travolgimi, voglio un uragano di emozioni e di
scoperte. Fammi sedere sulle tue ginocchia, porta delle cuffiette, fammi
ascoltare una canzone. E poco importa se Mathieu c'è arrivato prima di te e io
non sono Sophie Marceau e "il tempo delle mele" lo conosciamo tutti a
memoria. Lasciami non pensare. Corriamo, sotto la pioggia e con le gambe ancora
capaci di farci sentire vivi. Mangiamo un quarto di pizza appena sfornato,
quando la città ormai dorme e la luna rimane a farci compagnia. Stupiscimi, che
tu sia un capitolo o un intero libro di cui non conosco ancora la trama.
Regalami fiori e pensieri che mi cullino prima che Morfeo mi rapisca. Sii Uomo,
dal fascino palpabile e dall'animo sfuggente. Ironico, nell'approccio alla
quotidianità, vero, nella non banalità. Insegnami a vivere con leggerezza, come
schiuma che si posa sul mio corpo, bolle di sapone pronte per essere scoppiate.
"Questa volta devo andarci
con i piedi di piombo" pensavo.
E intanto cominciavo a volare.