Ci sono persone che nascono con attitudini specifiche e mondi destinati a non incontrarsi. Mai. Nemmeno per sbaglio.
Il mio e quello della cucina, per esempio. Ma nei miracoli bisogna imparare a crederci.
Decido di fare un cheesecake, noncurante del fatto che il passaggio da "utilizzo un preparato" a "mi affido alle mie doti culinarie" non è decisamente trascurabile. Compro gli ingredienti, ci sono tutti. Almeno quelli. Aspetto che arrivi a casa un'amica, che non sia mai che io mi avvicini ai fornelli da sola. Apri i biscotti, frantuma i biscotti. E inizi a percepire muscoli delle braccia di cui non conoscevi nemmeno l'esistenza. Aggiungi due cucchiai di burro (esiste il burro liquido? Nel dubbio l'ho sciolto sul fornello), metti il composto in frigo. Ti giri, guardi con fare sospetto gli ingredienti rimasti sul tavolo. "Ora tocca a loro", sospiro che cela paura e disperazione. Inizi a mischiare uova, zucchero, yogurt, vaniglia, Philadelphia, ancora biscotti, il tutto in maniera casuale. Le braccia non reggono più, niente riesce ad amalgamarsi. Urge l'entrata in scena dello sbattitore elettrico. Con l'augurio di non sporcare i vestiti, che il danno è sempre dietro l'angolo. Come non detto, ma poco importa. Finalmente quell'intrecciarsi di colori, aromi e sapori inizia ad avere un senso. Almeno in apparenza. Riprendi il composto lasciato precedentemente in frigo, aggiungi ciò che hai appena ottenuto. Accendi il forno, inforni. E inizi a pregare. Come probabilmente non hai mai fatto in vita tua. "Non può lievitare più di tanto e di conseguenza fuoriuscire dalla tortiera, non c'è nemmeno il lievito!". E mentre queste parole prendono forma ecco che rimbomba nella mente con tono apocalittico la legge di Murphy: "Se qualcosa può andar male, lo farà.". Appunto. Inspiegabilmente la torta inizia la sua ascesa gloriosa e tu non puoi far altro che sperare che quell'ora di cottura finisca il prima possibile, preferibilmente in maniera dignitosa. Spiaccichi la faccia contro il forno, sgrani gli occhi, conti i minuti e pure i secondi, ti contorci, maledici il dolce, piangi, risata isterica, giri la testa, non vuoi guardare, il cuore batte forte, iniziano le palpitazioni, il cervello non riesce a non pensare, l'angoscia prende il sopravvento. Della serie che nemmeno gli uomini fanno questo effetto. E dopo tanta attesa, ecco che il suono del forno scandisce il momento della verità. L'odore è andato ad avvolgere ogni angolo della casa, il colore è invitante, la consistenza rasenta la perfezione. Gioia e commozione cantano all'unisono, la Felicità prende vita.
"E ORA COME LO GIRO?"
Mangiare farà anche ingrassare, ma cucinare fa decisamente dimagrire.
Io di concedermi una fetta di torta senza la paura del "cinque secondi in bocca, cinque anni sui fianchi" me lo meriterei già solo per l'impegno.
Hai ragione! Ottimo post, mi hai fatto morir dal ridere!
RispondiEliminanuova follower, se ti va passa da me!
xoxo M
www.fashionspiesmg.blogspot.it
ahahah sono felice di averti strappato un sorriso! Passo subito da te =)
Eliminaun bacio
ahahahaha ma sei fantastica...io ai fornelli non è che sia poi tanto una cima, però con quello che so fare riesco a sopravvivere!!! ahahaha un bacio
RispondiEliminaAnche io diciamo che sopravvivo, ma preferisco sempre non intossicare i malcapitati di turno! ahahahah
EliminaAhahah divertentissimo,..ma alla fine poi, la torta com'era?????
RispondiEliminaTi aspetto su Cosa Mi Metto???
Fabrizia ciao! Adoro il tuo blog =) Sai che ti dico? Che alla fine la torta era proprio buona ahahahah
EliminaAhahaha bellissimo questo post. Mi ha fatto morire dal ridere. XD
RispondiEliminawww.thegoldenglam.blogspot.it
Ahahahah ne sono felice! Un bacione!
Eliminaanche io sono esattamente così quando faccio le torte ahahah!!!
RispondiEliminapaolasophia.blogspot.it
Grazie di avermelo detto, adesso mi sento un pochino meno "disastro" ahahaha un bacio
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