domenica 4 marzo 2012

"... FALLA TACERE PRATICANDO L'ALLEGRIA"

Compassione. Provo veramente compassione per quelle persone che hanno l’anima logorata dalla gelosia. Si riconoscono  perché sono così prese dagli altri che finiscono per dimenticarsi completamente di pensare alla propria vita. Parto con il dire che la gelosia è un sentimento che esiste nell’essere umano da secoli. Ce lo dimostrano i miti, dove per la gelosia di un marito che si era visto portare via la moglie, la bella Elena, scoppia una guerra tra due popoli. Ce lo dimostrano le favole, dove la gelosia di due sorellastre ha reso più difficile una vita già difficile alla povera Cenerentola. Ce lo dimostra la letteratura, dove tanti scrittori hanno trovato uno sfogo di questo sentimento nelle parole. E ce lo dimostra la vita reale, dove siamo tutti costantemente afflitti dalla paura di vederci portato via ciò a cui teniamo. Perché è proprio questo il punto cruciale del discorso. E’ vero che possiamo essere gelosi di un aspetto fisico di una persona, di un aspetto caratteriale o materiale e solitamente tendiamo ad aggrapparci proprio a ciò che noi non potremo mai essere o avere. Ma spesso questa comune e largamente diffusa forma di gelosia, finisce per tramutarsi in ammirazione. Ecco perché mi piace definirla “gelosia buona”. L’altro tipo invece, la forma “cattiva”, diventa vero e proprio odio. Tutti abbiamo dei rapporti: amori, amicizie, famiglia. E ci sono alcuni rapporti a cui teniamo particolarmente perché in qualche modo contribuiscono, nel loro piccolo, a rendere la nostra normale vita una vita speciale. Sono gli stessi rapporti che ci danno la forza di alzarci la mattina, di affrontare situazioni difficili, di andare avanti, di godere delle cose più piccole. Potremmo mai immaginare la nostra vita senza questi essenziali elementi? La risposta è scontata. Ed è altrettanto scontata la paura che si impossessa di noi all’idea di perderli, all’idea che un terzo incomodo possa fare prepotentemente irruzione. La gelosia che nasce è normale, ma dobbiamo avere l’abilità di fare in modo che questa non si trasformi nella sua forma peggiore. Inutile odiare una persona, inutile controllare ogni secondo i suoi movimenti, inutile cercare di screditarla agli occhi degli altri. Se un amico ci vuole bene, se un ragazzo ci ama, il suo sentimento rimane costante e vivo a prescindere da qualsiasi nuova o vecchia conoscenza. E la nostra preoccupazione non deve essere quella di allontanare dalla nostra persona speciale tutto il resto del mondo. La nostra preoccupazione deve essere invece semplicemente quella di rendere bella la vita della persona per noi importante. Impariamo a coltivare il nostro giardino, perché distruggere il giardino del nostro vicino non serve a niente. Si finisce solo per rovinare la propria vita e quella degli altri. Bisogna ignorare i giudizi esterni, bisogna cessare di  partorire cattiveria gratuita, bisogna dire “basta” a tutte quelle idee che possono ferire un’altra persona. Ma dato che spesso alla gelosia morbosa non c’è rimedio, bisogna imparare a lasciarsi scivolare tutto addosso. E ricordiamoci che, come ci insegna il poeta Jovanotti: “mormora, la gente mormora, falla tacere praticando l’allegria”. Non esiste rimedio migliore alla gelosia che la felicità.

6 commenti:

  1. Scrivi proprio bene Giulia!!!
    Oltretutto sei carinissima :)

    Baci

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    1. Ma quanto sei carina Elena! Grazie mille, davvero di cuore =)

      un bacio

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  2. concordo!!! bellissimo blog comunque..scrivi benissimo!! da silvia marano :)

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  3. ti rinnovo i miei complimenti, brava Giuliaaa

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