giovedì 7 novembre 2013

TEMPO, DI VIVERE E SOGNARE



Il tempo, di distendere le gambe e i pensieri, come se non ci fosse mai stato niente di più strettamente necessario ed inspiegabilmente difficile. Di fare e disfare una valigia, sentendomi in viaggio, sempre. Di  correre dietro alle emozioni perdendo fiato e speranze, che quelle si sa, non avvisano. Passano, maestose e silenti, e non si può far altro che seguirle. Tempo di ascoltare musica e percepirla in ogni singola nota, fino a sentire il grido rotto di corde dell'anima troppo spesso dimenticate. Di preparare pancakes e finalmente comprare lo sciroppo d'acero, che in cucina non sono brava ma nelle idee ci metto passione. Di ignorare ogni tipo di sveglia e assaporare quei "cinque minuti in più...", che tanto io sono in ritardo anche quando cerco di essere in anticipo. Di leggere un libro, accoccolata sulla sabbia, tra suoni che riecheggiano notti proibite e un velato profumo di libertà. Di concedermi venti secondi, venti secondi di folle coraggio condito con un tocco di audacia imbarazzante. E farne qualcosa di grande. Tempo di stendere lo smalto e rimanere immobile sul divano, senza l'impellente bisogno di andare a sbattere contro oggetti nel raggio di cinque chilometri. Di dimenticare che giorno sia oggi perché è sempre il momento giusto, per qualsiasi cosa. Di ricordare, senza l'aiuto di foto, di agende ormai consunte o di improbabili post-it seminati in ogni angolo della casa. Di baciare, con forza e dolcezza, fino a scuotere da un lieve sonno ogni centimetro di pelle. Di sbattere le ciglia al ritmo di frivole intenzioni e passare una mano tra i capelli, che non c'è uomo che non possa essere conquistato. Di amare e se possibile anche essere amata, sperando che un giorno le due volontà trovino il modo di sincronizzarsi. Un po' come la testa e il cuore. Il tempo di pensare. Di ballare, come se non esistesse niente di più facile, e lasciarmi guidare da quel frenetico trasporto che è energia allo stato puro. Di alzare il mento e sgranare gli occhi di bambina, perché la verità è che viviamo in una terra baciata dalla bellezza. E a chi dice che non è vero io tutta quella magia gliela mostrerei. Di chiamare chi si sogna e cercare chi ci manca. Di abbattere muri e sconfiggere mostri. Quelli insidiati nelle mie insicurezze, soprattutto. Di mangiare lo zucchero filato e sporcarmi le mani e ridere in maniera scomposta. Tempo di cercare il mare, anche d'inverno. Di improvvisarmi ballerina, tra il divano e il letto, tra l'elegante compostezza e la sofisticata leggerezza dell'essere. Di rigirarmi nel letto una mattina qualsiasi, con gli occhi ancora stropicciati e la testa che va, alla ricerca di chissà quali sogni, chissà quali idee. Di guardare le stelle con il naso all'insù, che nei desideri bisogna imparare a crederci. E non solo la notte di San Lorenzo. Di mettermi un'ampia gonna di tulle e sentirmi principessa, senza regno e senza principe. Di prendere un biglietto e partire, con la vivida consapevolezza che il viaggio vale più della meta. Di perdermi, per poi ritrovarmi, perché perdersi è necessario. Tempo di emozionarmi. Cantare. Regalare un po' d'Amore, che è forse l'unica cosa che ci salverà.

Non chiedo altro che tempo.
Tempo di percepire il tempo. E quando necessario, dimenticarlo.
Sempre ricordandomi di vivere. Che i momenti non sono scanditi dalle lancette, ma dai battiti del cuore. E dalle sensazioni che il respiro te lo tolgono. 





2 commenti:

  1. ...davvero molto poetico e profondo.. e poi è vero "perdersi è necessario"..


    nuova follower :)
    passa a trovarmi: Alice's Pink Diary

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    1. Grazie Alice, sono felice che un semplice post sia riuscito ad emozionarti. Passo subito da te =) un bacio

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