mercoledì 11 giugno 2014

VIVERE. CHE E' UN PO' COME FARE L'AMORE.






Tu, Lui, il tramonto. E una birra ghiacciata.
La vera Libertà, che forse non consiste nel rompere gli schemi ma semplicemente nel seguire il proprio istinto. Ora. Senza "se" e senza "ma" e senza "un giorno". 
Un pizzico di incoscienza, quanto basta per capire fino a dove si è capaci di arrivare.
Il sapore dell'estate, che sa di sole in faccia, baci rubati, notti eterne. 
Un giro in motorino, in due. E poco importa il "dove" quando si ha la vivida consapevolezza che in quello stringersi accarezzati dal vento si racchiude tutto il bene di questo mondo. 
Un rosa rossa lì, appoggiata su uno dei tanti tavolini di casa. Silenziosa testimone di una notte vissuta di pancia e scritta con il cuore. 
Il desiderio delle 14.50 di un Mercoledì pomeriggio. Un vestito in pizzo. Nero. Di Dolce&Gabbana. Intessuto di quell'erotismo sussurrato con eleganza e semplicità.
Perdere la testa. Perché è sempre necessario perdersi per poi ritrovarsi.
Un risveglio lento, tra lenzuola stropicciate e l'odore di caffè che si posa in ogni angolo.
Una risata, senza filtri e senza inganni. Di quelle che non senti l'esigenza di mostrare a nessuno. Perché la felicità, quella vera, si custodisce gelosamente.
Viaggiare, che non è un punto di partenza e nemmeno un punto di arrivo. Non è l'inizio o la fine di nulla. E' quello che c'è esattamente lì in mezzo. Ed è forse questa imprevedibilità che consacra ogni volta la sua bellezza.
Un tetto da cui guardare la città, quando il sole cala e la luce sembra voler avvolgere anche i pensieri. Rimanere a bocca aperta, semplicemente.
Girare per casa a piedi nudi, con una camicia sgualcita che copra quel che deve e i capelli raccolti in un morbido chignon.
Ballare, tra il letto e il divano, tra la cucina e il bagno. Ballare, senza musica. Ma costantemente in bilico tra la passione e la spontaneità.
I luoghi-non-luoghi. Quelli che non trovi su una cartina. Quelli in cui ti imbatti, per caso. Dove respiri lentamente, a pieni polmoni. E ci lasci un pezzo di te.
Le prime albicocche di stagione. E le fragole. E il mare. C'è sempre il mare nei miei ricordi.
Il sole, che spappola il cuore di felicità.
Scegliersi. Aspettarsi. Cercarsi.
Un mazzo di fiori trovato davanti alla porta, sopra lo zerbino. 
Le gambe nude, una maglia bianca, occhiali grandi attraverso cui scrutare il mondo. Erotica, con l'aria ingenua di chi ha fatto della semplicità uno stile di vita.
“We were together. I forget the rest.”
Abbassare il finestrino della macchina. Cantare, stonando. Contenta come non  mai.


Vivere. Che nulla ha a che vedere con l'abitudine. E' piuttosto Fortuna. Cercata. Voluta. Assaporata. E' lasciarsi andare, consapevolmente. 
Un po' come fare l'Amore.





2 commenti:

  1. Non ti nascondo che leggendoti una lacrima mi sia scesa, lenta, sulla guancia.
    Non nego nemmeno che vorrei essere io questo "Lui", quello a cui regali gioie pressoché ogni giorno, con cui viaggi in motorino senza una meta precisa ma solo con la voglia di stare insieme. Ovunque, dovunque, sempre. Quello che ti ha regalato quella rosa, che, pure se appassita, conservi gelosamente. Quello a cui scrivi queste parole; che sarebbero il regalo più bello che potrei ricevere proprio oggi che faccio quattro mesi con la mia ragazza. Quanto vorrei che me le avesse scritte lei...

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  2. Adoro il tuo blog,mi sono iscritta senza neanche pensarci due volte!
    Anche io ho un blog,se ti va vieni a dare un occhiata http://thecherrybombdiary.blogspot.com
    Buona fortuna per il blog,ti auguro il meglio :)

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