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venerdì 1 marzo 2013

"MA AMO", PARTE DUE

Odio svegliarmi e non vedere il sole che si intrufola attraverso le fessure delle tapparelle, lì dove può. Lo smalto con i brillantini e le mani senza smalto. I tacchi troppo bassi. Le mezze misure. Gli uomini che giocano a fare gli sfuggenti, ignorando che quel ruolo è Donna. Il latte troppo caldo, che poi mi brucio la lingua e sono nervosa per il resto della giornata. La maleducazione. Chi si sente superiore, perché mai nessuna ricchezza ripagherà come l'umiltà. E chi parla senza cognizione di causa. Il rossetto che non segue alla perfezione il contorno delle labbra. I messaggi monosillabici. La stazione radio che fa partire la canzone più bella nel momento in cui stai parcheggiando. La pioggia, con annessi i miei capelli che ritornano ad essere mossi. Le canottiere, di qualsiasi tipo. Sui ragazzi poi non parliamone. L'incoerenza. La torta di mamma con troppo zucchero a velo. Quelli che "ma perché ti trucchi?". L'odore di incenso. I nervosi cronici, seguiti dai lamentosi cronici. Gli stivali indossati d'estate. Le case vuote e quelle con troppi mobili. I portafoto senza foto. Chi non canta perché dice di non saperlo fare: tutti possiamo cantare! E chi mi parla mentre guardo un telefilm; capire le dinamiche è un mio diritto inalienabile.



Ma amo Ashton Kutcher. Gli aperitivi sulla spiaggia, davanti al tramonto. Ridere fino a perdere il respiro. Il gelato gusto Oreo. E i messaggi d'amore, di quelli che rileggi fino a farli tuoi in ogni singola parola.