mercoledì 18 settembre 2013

STUPISCIMI.


Quel "mi piace" che può voler dir tutto e niente. L'angoscia che si cela dietro un "ultima visita alle.." di un whatsapp poco clemente. Il visualizzato che non si sa se offra paranoie gratuite a chi scrive e non riceve risposta o a chi legge e di rispondere non ne ha proprio voglia. Le banalità del piacione di turno, perché al peggio non c'è mai fine e le frasi da Baci Perugina sembrano ancora trovare un loro posto nel mondo. Ostentare, ostentare sempre, fino a rendere la vita virtuale più entusiasmante di ciò che la realtà offre. Un errore grammaticale che mette a repentaglio un'intera conoscenza. Così come l'uso delle "k". E la scelta poco azzeccata delle emoticons. L'approccio sbagliato, al momento sbagliato, dalla persona sbagliata. Le dita che si muovono freneticamente sulla tastiera dell'iPhone e la folle paura di confondere le chat. Perché la verità è che a volte non si ha nemmeno il tempo di respirare e l'errore irreparabile è dietro l'angolo. La conversazione serale con le amiche che diventa un pretesto per stalkerare in maniera selvaggia il malcapitato di turno. Il tutto supportato da tecniche avanzate e dall'infallibile sesto senso femminile. Relazioni che hanno vita breve, giusto il tempo di una foto su instagram e di qualche dedica dai toni melensi su facebook. Sistema nervoso messo a dura prova da mosse azzardate. Profili con notizie così dettagliate che ormai non regalano nemmeno più il gusto della curiosità. 

L'Amore ai tempi dei social networks. Della serie che dovrebbero inventare un manuale per permetterci di capire. E capirci. 
Perché io in fondo, mi sento privata di qualcosa.

L'emozione dell'attesa, con il cuore che batte a mille e lo stomaco che si rigira come il più abile dei contorsionisti. Il piacere di perdersi dentro uno sguardo, perché nessuna foto renderà mai giustizia alla bellezza degli occhi. Un abbraccio che lascia assaporare il gusto dell'eternità. E si trasforma nel frammento di un sogno. Il profumo, ancor meglio l'odore, della tua, della sua pelle. La voce, che sa sempre quando entrare in scena e quando invece è il momento di lasciar spazio al silenzio. Una mano che passa dolcemente tra i capelli, un sorriso accennato. Mangiare ad un orario improbabile una ciambella appena sfornata. "Affacciati alla finestra, sono qui". La sua felpa sulle tue spalle, come il migliore dei rifugi. Una canzone, cantata a squarciagola. O ballata sotto la pioggia, tra un accenno di malinconia e una cascata di speranze. Una risata scomposta, un bacio rubato. Passione, che sia per oggi o per sempre. Fiori. Una rosa rossa, perché l'unicità non è mai banale. Un mazzo di peonie, perché la frivolezza conquisterà il mondo. 

Così virtualmente vicini, così realmente lontani.
Riappropriamoci del lusso di essere corteggiate. Desiderate. Amate. 
Che sia per una notte o forse mai più. Stupiscimi. 


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