Dopo tanto tempo eccola, l’aria pungente, carica della
sua maestosità così inspiegabilmente leggera. La prima neve della stagione,
forse, attesa con ansia, un po’ come quando da bambina rimanevo sulla porta
dell’asilo a scrutare l’orrizzonte nella speranza che da un momento all’altro
venisse il mio nonno a portarmi via. L’albero che se ne sta lì nell’angolo
più silenzioso della casa, dove sono giochi di luce e di colori a far da
padroni. Il pandoro che si confonde con il panettone e battaglie che hanno inizio
per decretare il vincitore. Le canzoni di Natale intonate da Michael Bublè,
quelle che senti al supermercato mentre ti dividi tra il carrello e la scelta
degli ingredienti per il cenone della vigilia, e subito vorresti improvvisare
un passo di swing. Gli Ugg che fremono per esser tirati fuori dall'armadio e i
cappelli di lana pronti ad incorniciare visi provati dal freddo. La città si
cambia finalmente d'abito e si veste di luci eteree e multiformi. Una
cioccolata calda assaporata nel tepore del divano, con la coperta di pile che
coccola le gambe e la finestra che offre uno spettacolo suggestivo.
Perdersi tra idee e regali, tripudi di fiocchi e
pacchetti speranzosi di regalare un sorriso a chi li riceverà. La sensazione
unica di sporcarsi le mani con la farina; mescolare, impastare, inventare. E
sfornare i biscotti che portano il sapore di chi dietro i fornelli è imbranata
ma riesce a condire con amorevolezza tutto ciò che fa. I film proposti in tv,
sempre gli stessi: immagini impresse nella mente, battute che sai a memoria. E
nonostante tutto la voglia di riguardali, per poi abbandonarti a quella risata
fragorosa capace di riscaldare il cuore. Immergersi nella vasca e lasciare che
le fatiche della giornata si perdano nell'eleganza velata dell'acqua bollente.
Candele profumate pronte a creare un'atmosfera rilassante, bolle di sapone che
evocano ricordi d'infanzia. Camminare per le strade di una città che ancora
dorme, con il freddo che colpisce dove può e un caffè lungo in mano, assaporato
in ogni suo minimo aroma. Chiudere gli occhi e sentirsi per le vie di New York.
Le ultime cene dell'anno con gli amici, quelle in cui ti improvvisi novella
cuoca e metti in moto tutta la creatività per addobbare magistralmente una tavola pronta a stupire. Affogare nella Nutella e nella cioccolata e nella
panna, perchè tanto la prova costume è lontana. Girare per negozi e lanciare
sguardi languidi alle vetrine, nella vana speranza che gli oggetti del
desiderio si materializzino a casa. E approfittare delle festività per
sfoggiare brillantini e paillettes, che se non fosse per i commenti delle più
sobrie li indosseresti tutto l'anno.
Dicembre, bentornato. Mi renderai felice.