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lunedì 7 ottobre 2013

AUTUMN INSPIRATION









Affondare la testa nel cuscino e lottare con coperta e lenzuola, tra la voglia di non pensare e il desiderio inconfessabile di voler rivoluzionare tutta la propria vita. Un tè bollente, sorseggiato sul divano mentre fuori piove e il silenzio diventa assordante. Una delle tante commedie americane, che guardata in compagnia regala tutta un'altra atmosfera. Un maglione nel quale perdersi e abbandonare ogni timore, un cappello nero a tesa larga per nascondere lo sguardo pudico di chi con gli occhi gioca e ama. Torte, tante torte quante idee e voglia di sperimentare. Le mani che si fondono con la farina, il tatto che incontra l'olfatto, la casa che si riempie di aromi, odori e sapori in grado di tramutarsi in ricordi da tenere stretti. Un paio di Hunter, perché le pozzanghere non sono fatte per essere schivate. Preparare pancakes, capire quale sia la giusta dose di panna da mettere sopra la cioccolata calda, affogare nella Nutella qualsiasi tipo di dispiacere. Che tanto la prova costume è lontana e se anche non lo fosse mi allontanerei io. L'umidità e i capelli che non hanno più un senso e oltretutto si bagnano perché io e gli ombrelli non siamo mai andati molto d'accordo. "Volete uscire? Davvero? Ma fa freddo!". Ed ecco che la coperta di pile diventa una seconda casa. Gli abbracci goffi dati con il piumino, che riscaldano il cuore e fanno bene all'anima. Improvvisare viaggi dell'ultimo minuto con la stessa facilità con la quale si respira, sognare ancora una volta Parigi e ripromettersi che un giorno nell'eleganza delle sue strade nuove avventure prenderanno forma. Il giallo, il rosso, l'arancione. Il colore delle foglie, l'aria che ha tutto un altro sapore, le luci. Gli alberi si spogliano e la Città si cambia d'abito. Feste che si susseguono: Halloween, compleanno, Natale. La trepidante attesa di chi in certe occasioni non smette di sentirsi bambina. Intingere le labbra nel vino, perché le migliori serate iniziano sempre così. Il vento che forte e pungente si scontra con le guance, loro che timide accennano un tocco di rosa. Il camino acceso, le castagne, le gambe che senza calze si sentono perse. Trench da sfoggiare, giacca in pelle con cui osare. Il tempo di leggere e di oziare, che non per tutti i viaggi c'è bisogno di un biglietto.


Cioè fatemi capire, ma io dov'ero quando è arrivato l'Autunno?
Probabilmente a ragionare su cosa indosseremo la prossima estate. O a ricordare quella appena trascorsa. E poi non chiediamoci perché una inizia ad avere problemi di bipolarismo e non riesce più a stabilire come debba vestirsi.
Con questo dubbio che mi assale, ritorno a vivermi il presente. Perché la verità è che la Felicità non ha stagione, bisogna solo imparare a riconoscerla. 

martedì 26 marzo 2013

A CHI, COME ME, CERCA LA SUA STRADA

Ci sono quelle giornate in cui ti dividi così, tra il divano e una tazza di tè bollente, fantasticando su ciò che è stato e ciò che sarà. E ti ritrovi a domandarti dove sarai tra dieci anni, se le scelte che hai fatto fino ad adesso sono esattamente quelle che dovevano essere compiute. Perché se il futuro spaventa, la paura di veder crollare i propri castelli colmi di desideri e speranze è ancora più grande. 
Guardi le strade, le infinite strade che hai di fronte a te. E non parlo di certo di quelle di cemento. Mi riferisco a tutte quelle vie mentali che potrebbero portarti verso il raggiungimento della meta, fino a toccare nel punto più vivo i tuoi sogni. Ti interroghi, ti ascolti, ti perdi in un overdose di pensieri. Perché abbandonare certezze, seppur consunte, non è mai così semplice. 

Ma a volte basta prendere fiato.
E riavviare.
Riavviarsi.

Ci vuole coraggio. Determinazione. Passione. Ci vuole un vero e proprio atto di fede. Quel tanto che basta per riuscire ad ascoltarsi un po' di più ed ascoltare un po' di meno. Perché ci sarà sempre qualcuno che tenterà di importi un destino che nemmeno con un abile gioco di incastri riesce a conciliarsi con le tue aspirazioni, ma fa la differenza il modo in cui reagisci. Deciderai di adattarti o di reinventarti? 
Nella vita bisogna osare. Un po' come abbinare le righe con i pois, completare un vestito dalle note floreali con un chiodo in pelle, uscire di mattina vestita di glitter. E sarai tanto autentica quanto più riuscirai ad assomigliare all'idea che avevi sognato di te stessa. Senza timori, senza rimorsi, senza rimpianti. Piuttosto con la consapevolezza che ogni sacrificio, ogni cicatrice che hai impressa nell'anima, è lì a testimoniare che non hai mai perso la voglia di metterti in gioco e di scoprirti. E arriverà il giorno in cui ti sveglierai stanca ma felice, armata di quel sorriso che solo le passioni divenute concretezza sanno regalare.





Tutto sta nel trovare la giusta strada. Che non sempre è la più semplice, ma è quella per cui vale la pena scendere dal tacco dodici e correre a piedi nudi, assaporando la vita nella sua essenza più profonda.

venerdì 21 dicembre 2012

WHITE.








Una pelliccia. Ecologica.

Le lenzuola che sanno di aria e libertà.
Una tazza di latte caldo, con una goccia di miele.
Un maglione in cui perdersi.
Le Converse di sempre.
La prima neve della stagione.
Lo zucchero a velo sopra la torta di nonna. Appena sfornata.
Un attico, vetrate ed essenzialità.
Un reggiseno di pizzo.
Una vestaglia di seta.
La panna, che se potessi la metterei ovunque.
Un pantalone morbido, di lino.
La camicia. Di Lui.
Un vestito che copre quel che può.
Ed IL vestito del giorno che ci cambierà la vita. Perché noi lo sogniamo fin da bambine.
Una soffice crema idratante, quel tocco che fa la differenza.
Una spiaggia caraibica.
La tazza di Starbucks. E l'iPhone.
Un divano da cui lasciarsi coccolare.
Una gonna di tulle per sentirci ancora principesse. O ballerine.
La glassa sopra i muffin, che più che n'è meglio è.
Un macaron alla vaniglia, per iniziare bene la giornata.
Un blazer e un jeans skinny. Aggiungici il rossetto rosso e li farai felici.
Una pochette di piume.
E rose. E tulipani. E peonie.






Purezza, semplicità, eleganza.
Lasciati ispirare.
Bianco.

sabato 1 dicembre 2012

DECEMBER, BE KIND



Dopo tanto tempo eccola, l’aria pungente, carica della sua maestosità così inspiegabilmente leggera. La prima neve della stagione, forse, attesa con ansia, un po’ come quando da bambina rimanevo sulla porta dell’asilo a scrutare l’orrizzonte nella speranza che da un momento all’altro venisse il mio nonno a portarmi via. L’albero che se ne sta lì nell’angolo più silenzioso della casa, dove sono giochi di luce e di colori a far da padroni. Il pandoro che si confonde con il panettone e battaglie che hanno inizio per decretare il vincitore. Le canzoni di Natale intonate da Michael Bublè, quelle che senti al supermercato mentre ti dividi tra il carrello e la scelta degli ingredienti per il cenone della vigilia, e subito vorresti improvvisare un passo di swing. Gli Ugg che fremono per esser tirati fuori dall'armadio e i cappelli di lana pronti ad incorniciare visi provati dal freddo. La città si cambia finalmente d'abito e si veste di luci eteree e multiformi. Una cioccolata calda assaporata nel tepore del divano, con la coperta di pile che coccola le gambe e la finestra che offre uno spettacolo suggestivo. 








Perdersi tra idee e regali, tripudi di fiocchi e pacchetti speranzosi di regalare un sorriso a chi li riceverà. La sensazione unica di sporcarsi le mani con la farina; mescolare, impastare, inventare. E sfornare i biscotti che portano il sapore di chi dietro i fornelli è imbranata ma riesce a condire con amorevolezza tutto ciò che fa. I film proposti in tv, sempre gli stessi: immagini impresse nella mente, battute che sai a memoria. E nonostante tutto la voglia di riguardali, per poi abbandonarti a quella risata fragorosa capace di riscaldare il cuore. Immergersi nella vasca e lasciare che le fatiche della giornata si perdano nell'eleganza velata dell'acqua bollente. Candele profumate pronte a creare un'atmosfera rilassante, bolle di sapone che evocano ricordi d'infanzia. Camminare per le strade di una città che ancora dorme, con il freddo che colpisce dove può e un caffè lungo in mano, assaporato in ogni suo minimo aroma. Chiudere gli occhi e sentirsi per le vie di New York. Le ultime cene dell'anno con gli amici, quelle in cui ti improvvisi novella cuoca e metti in moto tutta la creatività per addobbare magistralmente una tavola pronta a stupire. Affogare nella Nutella e nella cioccolata e nella panna, perchè tanto la prova costume è lontana. Girare per negozi e lanciare sguardi languidi alle vetrine, nella vana speranza che gli oggetti del desiderio si materializzino a casa. E approfittare delle festività per sfoggiare brillantini e paillettes, che se non fosse per i commenti delle più sobrie li indosseresti tutto l'anno.








Dicembre, bentornato. Mi renderai felice.