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lunedì 21 ottobre 2013

"A" DI AMICA



La certezza, la confortante consapevolezza che non si è soli. Mai. La risposta su whatsapp alle tre del mattino, quando tutti dormono tranne le emozioni. Che quelle si sa, corrono sempre, veloci. Il "mi manchi" che non ha bisogno di essere pronunciato. E il "ti voglio bene" che invece sì, non vuole farsi dimenticare. L'atto di fede. Che certi legami viscerali non si spiegano, semplicemente si vivono. La canzone cantata a squarciagola in macchina, tra un soffio di libertà e un pizzico di sofisticata ironia. E chi se ne frega se sei stonata e non sai la metà delle parole e l'artista è imbarazzante. La risata scomposta, che parte dal cuore e la senti fitta e vivida nello stomaco, come un pugno che non fa male. Il consiglio sincero, che si tratti di una caduta di stile o dell'ennesimo ragazzo sbagliato. Il caffè che fa da cornice ad un pomeriggio di chiacchere. Ore che si fanno evanescenti, voglia di ritrovarsi, bisogno di non pensare. L'errore per cui vale la pena mettere da parte l'orgoglio. E imparare a chiedere scusa. Il momento che vorresti fosse racchiuso in una foto e la foto che riesce a evocare emozioni palpabili, anche a distanza di anni. La vacanza desiderata e assaporata fino all'ultima traccia di occhiaie, tra la felicità di gesti naturali e notti proibite dove anche la luna custodisce i segreti. L'armadio a cui rivolgersi in caso di emergenza, la spalla a cui affidare ogni fragilità. La candelina sulla torta di non compleanno. La trasgressione, perché le pazzie si fanno in due. E meritano sempre i loro applausi. Il profumo che riconosceresti in mezzo ad altri mille. La disarmante complicità, che non si inventa e non si costruisce. Esiste, inspiegabilmente. L'aiuto in cucina, quando hai voglia di impastare, giocare con la farina, sfornare cose buone che sanno di frivolezza e semplicità. La mano che tiene la tua mano. E se necessario anche la fronte. L'istinto e la passione, la forza e l'intuito. Perché le sensazioni no, non sbagliano mai. La pazienza. Di ascoltare, comprendere e spronare. Il biglietto del treno improvvisato, che mai nessun programma regalerà il brivido dell'inaspettato. Il pomeriggio tra film, popcorn e serenità. Emozionale e emozionante, vero nel suo sapore di quotidianità. Il bicchiere di vino condiviso, il brindisi che vorresti ripetere all'infinito. Il futuro da scrivere insieme, il cercarsi in ogni istante tinto di bellezza. Sentirsi a casa, sempre. La testa. Ma soprattutto il cuore. 

L'Amica. Che è questo e non solo.
L'Amica. Che nulla ha a che vedere con mode temporanee.
L'Amica. Che senza, forse la vita sarebbe una vita a metà.

A chi c'è stata, c'è e ci sarà. Grazie.




domenica 25 novembre 2012

SI', VIAGGIARE

Quelli innocenti di bambina; mantello per le più temerarie, vestito della mamma e tacchi in cui sprofondare per chi già da piccola aveva deciso di essere Donna. Uno, due, tre colpi di bacchetta accompagnati da una filastrocca magistralmente recitata ed ecco che nei gesti e nella fantasia iniziava a prender vita una storia tutta da interpretare. 
Quelli in cui senti che basta l'essenziale: passaporto, carta d'imbarco e tanta voglia di scoprire un mondo. Giornate dedicate alla scelta minuziosa di vestiti da portare, perchè quando si oltrepassa per più di qualche ora la soglia di casa tutto è indispensabile, ma la consapevolezza nel cuore che lo spazio in valigia va lasciato ai sogni. Sempre troppi, sempre desiderosi di essere ascoltati.
Quelli in macchina. Chiavi inserite, radio accesa, amica al proprio fianco. L'impulso di non fermarsi mai, nemmeno di fronte al tempo. Cercare di raggiungere qualcosa che non esiste o che forse esiste solo nella nostra mente. L'incoscienza di proseguire, con la strada che danza sotto le ruote e le risate che, calde e avvolgenti, tengono compagnia.






Quelli che lasci tutto il giorno lì, sopra il comodino, ma che puntualmente decidi di far ricominciare ogni sera. Corpo che si lascia intrattenere dalle coperte, tazza di latte e miele in una mano, pagine che scorrono freneticamente nell'altra. Tu che vieni catapultata esattamente dove la stanchezza aveva imposto di mettere un temporaneo punto, l'immaginazione curiosa che non ha più voglia di aspettare. Pronti, partenza, immergersi e via.
Quelli del caldo d'Inverno e del freddo d'Estate, inseguendo costantemente ciò che non c'è. Un piacere temporaneo che mai potrà sostituire la gioia di chi ha imparato che la Felicità ha voglia di esistere dove il tempo non può arrivare.
Quelli che non sono altro che un'esclusiva della mente. Passato che si intreccia con il futuro, un presente troppo spesso lasciato scorrere nella vana convinzione che possa gestirsi da solo. Le porte, le stesse porte che eri convinta di aver chiuso ma che in realtà avevi solo accostato. E si sa, è proprio nello spiraglio che riesce a trovar vita il pensiero più insidioso.
Quelli delle stazioni, dove non devi necessariamente saltare su un treno. Basta sedersi su una panchina e osservare. L'ultimo bacio di due innamorati, la lacrima per un addio, l'abbraccio di chi si ritrova dopo tanto tempo, il sorriso di due sguardi complici, una nipote che saluta i nonni, uno studente con lo zaino in spalla e la fatica nel cuore, una bambina che stringe la mano del papà. E tu perfetta spettatrice, ti perdi in storie che vorresti conoscere ma che puoi solo immaginare.







I viaggi da fare sono tanti. C'è chi preferisce farli da casa, chi li sperimenta nella propria città, chi irrefrenabile sente l'impulso di fare suo ogni singolo angolo terrestre. Qualunque sia il modo, che venga abbandonata la paura di perdersi. Perchè una volta provato il brivido dell'inaspettato, ecco che lì, in fondo alla strada, ritroverai te stessa.

giovedì 28 giugno 2012

CON LA "A" MAIUSCOLA

Forse, il segreto della felicità, sta tutto nel credere che qualcosa più grande dei nostri sogni possa succedere e che se si impara a dare fiducia alle persone prima o poi qualcuno pronto a non deluderci arriverà. E nonostante fin da piccole sembriamo essere state educate al fatto che ogni uomo troverà l'amicone di una vita mentre noi donne, tra qualche inganno e un colpo di tacco, siamo destinate a non provare quella sensazione così pura, io ci voglio credere.


L'Amica, quella con la "A" maiuscola, quella che aldilà di qualsiasi smanceria o parola dolce, è in grado di riempire la tua vita. Perchè spesso il vero bene non è fatto di frasi, ma di sentimenti che con la forza dell'amore sono in grado di tramutarsi in gesti semplici e mai banali. Quando la telefonata arriva senza chiederla ma desiderandola ardentemente, quando il messaggio recita esattamente ciò che hai bisogno di sentirti dire in quel momento, quando l'abbraccio non ha un motivo evidente ma rispecchia ciò che quei due cuori attraverso la voce non possono dirsi. Quando Lei è naturalmente portata a sotterrare l'ascia di guerra, abbandonando ogni innato comportamento da prima donna, perchè dall'altra parte ci sei Tu e Tu sei intoccabile.



La camera tappezzata di foto insieme, con la consapevolezza che le immagini più importanti sono gelosamente custodite nella mente, la pizza delle 20 che si trasforma in una chiaccherata a cuore aperto, la voglia di rivedersi non appena gli occhi sono costretti a dirsi "ciao". E poi la tanto ricercata libertà di poter essere se stessi perchè Lei non è lì per giudicarti, ma per osservarti, ascoltarti, consigliarti, facendoti capire che c'è stata, c'è e ci sarà. Lei, così fiera e limpida che prende i tuoi errori e li trasforma nella tua forza o che, nel peggiore dei casi, li commette insieme a te. I mille brindisi, le notti interminabili, i problemi che affrontati in due sembrano più leggeri, i balli con la musica che pulsa nelle vene.

 E tu e Lei, Lei e tu. 

Mano nella mano, occhi negli occhi, come nelle migliori storie. Un po' come Summer e Marissa, Blair e Serena, Telma e Louise. 



Quell'empatia che va oltre qualsiasi spiegazione razionale, quella sensibilità di cui solo noi donne siamo dotate, quella dolcezza che tiriamo fuori nel momento giusto con la persona giusta. Senza gelosie, senza invidie, senza rancori. Senza bugie, senza segreti, senza parole non dette. Finalmente fidarsi, arrivare ad un punto in cui non è più necessario indossare nessun tipo di maschera perchè il proprio volto, con quella determinata persona, è al sicuro. Quando ciò che unisce è più forte di ciò che divide, quando possono mettersi in mezzo giorni, stagioni o chilometri e il bene rimane sempre lo stesso. Perchè è proprio quello il punto focale della questione: se un sentimento nasce e va a rifugiarsi nei meandri più segreti e sicuri della nostra anima, quello stesso sentimento non se ne andrà mai. E allora potranno accorrere litigate, incomprensioni e malintesi, ma lui rimarrà lì e continuerà ad unire quelle persone. Se le due persone si allontanano, significa allora che quel legame non le ha mai attraversate.

La scoperta di una vera amicizia non è altro che l'inizio di un'interminabile storia d'amore.


mercoledì 14 marzo 2012

UNA VITA IN SEI LETTERE

E’ forse una delle prime parole che impariamo a pronunciare, eppure, man mano che il tempo passa e noi cresciamo, facciamo sempre più fatica a dirla. Grazie. Semplice, breve, essenziale, ma così ricca di valore. Non servono grandi frasi, eterni monologhi o banali modi di dire, basta Lei, sola e fiera. E poi, pensandoci bene, i motivi per ringraziare sono tanti. Un grazie va a chi ci ha cresciuti o è cresciuto con noi, a chi ha imparato a conoscerci a tuttotondo. Grazie a chi riesce a sopportare i nostri difetti, a chi riesce addirittura ad amarli. Grazie a chi ci vuole bene e ce lo dimostra a modo suo, grazie a chi è sempre al nostro fianco nonostante qualche piccola incomprensione. 


Ma grazie anche a chi ci vuole male, perché con qualche cattiveria forse ci ha permesso di capire un po’ di più come gira il mondo. Grazie a chi ci accompagna nelle nostre serate, a chi ci fa sfoggiare quel sorriso smagliante e spensierato, a chi ci fa ridere a crepapelle facendoci dimenticare per un momento del resto del mondo.

  
Grazie a chi ci ha fatto imparare dai nostri errori, a chi ci ha detto di perseverare nonostante gli apparenti mille ostacoli. Grazie a chi da credito alle nostre piccole idee folli, a chi ci sprona a dare il meglio. Grazie a coloro di cui abbiamo bisogno, ma grazie anche a chi ha bisogno di noi, perché nella vita non è importante solo avere un pilastro solido e sicuro, è importante anche esserlo per qualcuno. Grazie a chi sa sorprenderci con il gesto più banale, grazie a chi non è mai scontato. Grazie a chi non sa dirci di no, perché ci vizia con la sua bontà, ma grazie anche a chi ci nega tante cose, perché in fondo ci insegna pian piano a dare il giusto valore a tutto. Grazie a chi ha con noi un indiscutibile legame di sangue, ma grazie soprattutto a chi nonostante la mancata parentela è diventato un compagno insostituibile e imparagonabile delle nostre giornate. A chi si è guadagnato un posto in ogni nostro ricordo, a chi si sta facendo lentamente conoscere, a chi ci pensa nonostante chilometri e chilometri di distanza. Grazie. Grazie per ogni regalo, ogni frase, ogni messaggio, ogni piccolo gesto inaspettato e sincero. Grazie a chi ha imparato a capire i nostri ragionamenti spesso contorti, grazie anche a chi ci ha permesso di vedere il mondo sotto un’ottica del tutto diversa e decisamente lontana dai nostri abituali schemi. Ogni sorriso, ogni parola non detta, ogni lacrima, ogni nuova scoperta, ogni giornata spensierata, ogni chiarimento, ogni scusa, ogni voglia di mettere da parte l’orgoglio almeno per una volta. Il ricordo di quella cioccolata calda bevuta tra una chiacchera e una confidenza, dell’attimo accanto all’amica del cuore, in cui non esisteva niente al di fuori della nudità dei propri sentimenti, del sorriso di un genitore, che ti guarda con orgoglio.



Non c’è niente nella vita che non valga quelle sei lettere.