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venerdì 24 maggio 2013

SENZA "SE" E SENZA "MA"




La verità è che dovremmo imparare a volere un po' più bene a noi stesse, noi donne. Nonostante le insicurezze in continua trasformazione, quei "se" e quei "ma" che non ci permettono di superare i nostri limiti, e forse nemmeno di raggiungere ciò che è nelle nostre possibilità. Nonostante il desiderio inconfessabile di essere ciò che non siamo e la malsana paura di non risultare mai all'altezza, nonostante le fragilità che sembrano sempre essere lì, pronte a colpirci nel momento meno opportuno. Nonostante le delusioni e le porte in faccia e quelle parole, taglienti come lame, capaci di conficcarsi dentro il nostro io più profondo, dovremmo imparare a volerci bene. E ad essere più clementi. Che spesso lo siamo troppo nei confronti degli altri, per poi trasformarci in severi generali quando si tratta di giudicare noi stesse. 

Ci nascondiamo. Dietro un fondotinta e le passate di mascara, che non sono mai abbastanza. Dietro un maglione, così grande che potrebbe contenere tutti i nostri sogni. Dietro un sorriso, appena accennato. Dietro scuse, capaci di farci dimenticare persino dove vorremmo arrivare. E lo specchio, che sembra sempre riflettere un'immagine distorta. Spietato, talmente poco indulgente che non ci permette di vedere ciò che siamo. 
Dovremmo combatterlo, quello specchio. Essere consapevoli, delle nostre qualità e delle nostre aspirazioni. Tenaci, determinate e anche un po' incazzate, al punto di superare ostacoli che sembravano insormontabili, per poi capire che esistevano solo nella nostra mente e i limiti sono sempre un po' più in là di quello che ci aspettiamo. Leggere, nell'approccio alla vita e nei pensieri, che spesso sono proprio loro ad opprimerci. Sognatrici, pronte a non ostacolare i desideri, che se lasciati liberi trovano sempre la propria strada, ovunque essa sia. Padrone della nostra vita, per non rischiare di diventare spettatrici di storie che non ci appartengono o di custodire rimpianti difficili da ignorare. Dovremmo indossare un paio di occhiali in grado di rendere nitido ciò che le insicurezze offuscano. E non sto parlando di certo dell'ultimo modello di Ray-Ban. Mi riferisco alle lenti, le nostre personalissime lenti. Che possono essere una persona, spesso la più inaspettata, oppure un libro, un gesto, una frase. Perché la verità è che per guardarci abbiamo bisogno di altri occhi, per scoprirci di altre mani, per comprenderci di altri pensieri.






E anche se non siamo nate tutte Miranda Kerr, è bene ricordare che la bellezza risiede nella mente di chi la contempla.
Ma soprattutto nella forza d'animo di chi sa apprezzarsi. Senza "se" e senza "ma".

mercoledì 13 marzo 2013

UN PO' DI CARRIE, E NON SOLO

L'ho snobbato per anni, rifiutandomi categoricamente di guardarlo. Forse ero consapevole del fatto che se avessi ceduto anche solo una volta, non sarei più potuta tornare indietro. Ma ho sopravvalutato la mia tenacia.  

Ho capito di esserne diventata dipendente una sera, quando nonostante fossi già sotto le coperte e il sonno iniziasse a prender forma, ho trascinato il mio corpo dal letto al divano. Ed ho accesso la televisione. Al solo richiamo della sigla la mia stanchezza ha lasciato spazio ad un insolito risveglio mentale e per quaranta minuti ho seguito con magistrale attenzione ogni singolo passaggio. Da quella fatidica notte di tempo ne è passato, ma Lui è entrato a far parte della mia routine quotidiana, andandosi a incastrare perfettamente tra i miei impegni di studentessa e i miei doveri di piccola donna.





"Sex and the City" mi ha conquistata. E ho capito che al contrario di ciò che si può pensare, è una questione che va al di là di semplici apparenze. Oltre il paio di Louboutin che Carrie si concede dopo una delusione d'amore, oltre la sua cabina armadio che è entrata di diritto nei miei desideri più inconfessabili, oltre i lustrini, le feste patinate e gli uomini che si alternano come bambole in mano ad una bambina, oltre tutto questo c'è un mondo. E per me quel mondo è sancito da una complicità tutta al femminile che solo loro sono in grado di trasmetterti anche nel più piccolo dei gesti. Le guardi lì, sedute al tavolo di uno dei tanti ristoranti di New York, e ti senti subito parte di quel microcosmo rosa. Ti perdi nei loro discorsi, ti emozioni per le loro emozioni, gioisci, piangi, ridi. Più semplicemente ti appassioni. E ti ritrovi a chiederti quale sia il carattere a te più affine. Carrie con la sua sagacia, Miranda e la sua vulnerabilità sapientemente nascosta da un naturale cinismo, Charlotte armata della sua grazia e del suo essere così perfettamente tradizionalista, Samantha la spregiudicata, seduttrice e libertina. Ma perchè scegliere? La verità è che c'è un po' di Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha in tutte noi. Dosate in maniera diversa, ma pur sempre presenti. Donne intraprendenti, dinamiche, dallo spirito forte e combattivo, in grado di parlare di intimità come uomini per poi mostrarsi femminili fino all'ultimo centimetro di pelle. Ma soprattutto leggere, nel loro approccio alla vita più profondo. Unite, nella loro amicizia così pura. E se c'è una cosa che vogliono insegnarci è quella di osare, andando a toccare nel punto più vivo i nostri sogni. Nessuna paura, nessun rimpianto, nessuna inibizione. Piuttosto il coraggio di lottare per un'ideale, la voglia di rincorrere ciò per cui vale la pena correre. E perché no, ci spronano anche ad innamorarci. Di un paio di scarpe, di un uomo, della vita. Purché sia un amore folle, smisurato, totalizzante, di quelli che seguono le leggi dettate dal cuore. Che si sa, la ragione evita spesso brutte sorprese, ma un'emozione vissuta è un regalo che ti porterai dietro per sempre.



Di tutti gli sbagli che ho fatto fino ad adesso, l'aver venduto l'anima a "Sex and the City" è stato decisamente il migliore. Grazie piccole grandi donne.

lunedì 11 marzo 2013

ODE AL MASCARA.

Mento tirato su quanto basta per prendere la mira, occhi fissi contro lo specchio, bocca socchiusa, mano ferma. E uno, due, tre, infinite passate. Fino a che le ciglia non riescono a raggiungere quel punto dettato dai tuoi pensieri. O meglio, desideri.

Posso rinunciare ai miei "ancora cinque minuti" nel letto la mattina. Alla piastra, nonostante i miei capelli siano mossi e poco clementi. Li raccolgo in una coda di cavallo e mi vesto della mia semplicità.
Posso uscire in tuta, evitare di spruzzare sulla mia pelle due gocce di profumo e decidere che il mio Sabato sera riuscirà ad avere un senso anche se non indosserò un paio di tacchi.
Posso evitare di mangiare carboidrati, lasciare in panchina (almeno per un po') l'immancabile passata di smalto rosso sulle unghie delle mani e fingere che il mio viso abbia un aspetto fresco anche senza l'aiuto del correttore.
Posso sfidare la sorte e non mettere la cover all'Iphone, bere il caffè senza il latte e evitare di fare shopping quando sono triste. Posso anche rinunciare al blush sulle guance, alla crema idratante, all'episodio di "Sex and the City" prima di andare a dormire che, per chi non lo sapesse, mi concilia il sonno.





Ma a Lui no.
Mai rinuncerò al suo nero intenso, alle sue morbide setole, al suo tocco magico.
Perché senza, sono un po' meno io. E mi sento nuda, svestita dei miei stessi panni. Un'anima frivola alla ricerca della sua vera essenza. 
E le ore della mia giornata, le mie emozioni, le mie sensazioni, le mie certezze di Donna, si racchiudono tutte lì. Per poi riversarsi su un dischetto struccante la sera, tra stanchezza e riflessioni.


Lasciatevi vestire da un mascara, tutto il resto è noia.

venerdì 12 ottobre 2012

"CHE RUMORE FA LA FELICITA'?"

C'è chi sostiene che il segreto stia tutto nel veder realizzati i propri desideri, c'è chi la identifica con i soldi e non mancano di certo le più scettiche che con fare spavaldo gridano a gran voce che non esiste. A me basta un sorriso, che sia ricevuto o donato, purchè sia sincero. Di quelli che ti scaldano il cuore, come una tazza di cioccolata bollente sorseggiata davanti al camino in una sera di inizio Dicembre, tra una chiacchera e uno sguardo complice. 



Il campanello che suona scandendo il ritmo di una visita improvvisata. E che dietro la porta ci sia chi non vedi da tempo o la compagna fedele di ogni giornata, entrambi pezzi di cuore a cui nessuno può rinunciare. Un messaggio, quel "Buonanotte" che con discrezione ed eleganza viene a sfiorare il tuo cuore e i tuoi pensieri non appena la testa si appoggia sul cuscino. E perchè no, anche un bel "Buongiorno", tanto per ribadire che su sei miliardi di anime vaganti per il mondo, c'è qualcuno che ha deciso che camminare al tuo fianco vale la pena. Quella canzone, solo Lei. Quella che hai imparato a memoria, quella che hai fatto tua in ogni strofa, in ogni parola. Quella che parla di te, del tuo mondo e della tua sensibilità. E mai tenerla per sè, perchè cantata a squarciagola con l'amica del cuore è decisamente più bella. 



Le foto del passato, nascoste in quella cartella del computer che si diverte a rispuntare quando meno te lo aspetti. E allora ecco che riaffiorano alla mente i ricordi di una vacanza, gli odori respirati e gelosamente custoditi in un angolino del nostro cervello. Basta un'immagine, basta veder immortalate quelle facce sorridenti di chi è ancora al tuo fianco per far esplodere nella mente una pioggia di sensazioni tangibili a distanza di anni. La soddisfazione di riuscire in qualcosa dopo infiniti tentavi, magari quella stessa cosa in cui tutti ti screditavano. Perchè se è vero che certi ostacoli sembrano insormontabili, la forza di volontà non si arrende mai. Andare a dormire con la consapevolezza che il giorno dopo non accorrerà il richiamo di nessuna sveglia. Niente vincoli, niente limiti, solo la libertà di avere in mano il proprio tempo. Quel dolce tanto desiderato che va ad interrompere la dieta del Lunedì, "l'ultimo" si dice sempre. Con l'amara consapevolezza che ogni settimana la scena si ripete puntualmente. Un tavolino, un caffè e l'amica di sempre. E guai a chi accenna uno sbadiglio per la banalità. Saranno sempre le stesse risate, gli stessi racconti e la stessa gestualità di chi ormai hai imparato a conoscere a fondo, ma il senso di sicurezza che riesce ad infondere la quotidianità è impagabile. 





Un giro in macchina e via: senza meta, senza pensieri, senza inutili paranoie. Serenità e libertà, capaci di rendere ciò che ci circonda un po' più leggero. Lo smalto steso alla perfezione e i capelli che per una volta sembrano aver preso la giusta direzione: la tua. Quella voglia improvvisa di cambiare qualcosa nella propria stanza, che sia una parete dipinta di rosa, una pianta sul comodino o un quadro sopra il letto, per poi ricercare una profonda familiarità in quel vestito stravissuto che dopo mesi ed eventi è in grado di farti sentire terribilmente sensuale. A tuo agio e sicura. 





La Felicità sta nelle piccole cose. E non credere a chi ti dice di nasconderla: Lei non va sussurrata, va gridata al mondo.