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venerdì 21 dicembre 2012

WHITE.








Una pelliccia. Ecologica.

Le lenzuola che sanno di aria e libertà.
Una tazza di latte caldo, con una goccia di miele.
Un maglione in cui perdersi.
Le Converse di sempre.
La prima neve della stagione.
Lo zucchero a velo sopra la torta di nonna. Appena sfornata.
Un attico, vetrate ed essenzialità.
Un reggiseno di pizzo.
Una vestaglia di seta.
La panna, che se potessi la metterei ovunque.
Un pantalone morbido, di lino.
La camicia. Di Lui.
Un vestito che copre quel che può.
Ed IL vestito del giorno che ci cambierà la vita. Perché noi lo sogniamo fin da bambine.
Una soffice crema idratante, quel tocco che fa la differenza.
Una spiaggia caraibica.
La tazza di Starbucks. E l'iPhone.
Un divano da cui lasciarsi coccolare.
Una gonna di tulle per sentirci ancora principesse. O ballerine.
La glassa sopra i muffin, che più che n'è meglio è.
Un macaron alla vaniglia, per iniziare bene la giornata.
Un blazer e un jeans skinny. Aggiungici il rossetto rosso e li farai felici.
Una pochette di piume.
E rose. E tulipani. E peonie.






Purezza, semplicità, eleganza.
Lasciati ispirare.
Bianco.

venerdì 16 novembre 2012

MA AMO.

Odio la sveglia, ancor di più odio la sveglia del Lunedì mattina e preferisco non proferir parola su coloro che con invidiabile coraggio tentano di strapparmi dalle braccia di Morfeo anche solo un minuto prima del suo suono. Odio i biscotti rotti e le frasi dette a metà, tutti quei piccoli frammenti di realtà che sono in grado di lasciarmi in balia di un senso di incompletezza. Odio essere così stanca da non riuscire ad addormentarmi, con il corpo che stremato scivola lentamente sotto le morbide coperte e i pensieri ballerini che al contrario vanno a scavare negli angoli più remoti. Odio la biancheria spaiata e i capelli non curati, lo smalto steso male e il trucco che non c'è. Odio le frasi di circostanza e le parole non dette, entrambi casi in cui il nulla regna sovrano, l'anima si svuota e ciò che rimane è la consapevolezza che spesso un silenzio pesa più di qualsiasi assenza. Odio le calze color carne e coloro che le indossano ignorando completamente che non ci sarà mai niente di più sensuale delle gambe nude che timidamente fanno capolino dal vestito. 






Odio San Valentino e la sua presunzione che un mazzo di rose rosse e una scatola di cioccolatini possano celebrare Lui, l'Amore, che al contrario si nutre di gesti inaspettati, attimi lunghi una vita e baci rubati sotto la prima neve della stagione. Odio le donne senza sogni irrealizzabili e il loro quadrato razionalismo che le spinge ad arrendersi ad una realtà che arricchita con l'abile penna della fantasia sarebbe più bella. Odio chi segue la Moda in ogni sua mutevole trasformazione, diventandone schiava, perdendo il senso del giudizio, ma soprattutto dimenticando che lo Stile deve regnare sovrano e il gusto personale non si tocca. Odio la maleducazione e l'opportunismo, odio quella strana convinzione che le proprie ambizioni possano essere raggiunte senza sforzo, impegno e amorevole dedizione. Odio i giorni di pioggia e il mio essere metereopatica, con l'umore che si cambia d'abito a seconda dei capricci del cielo che, tra aspettative mancate e sorprese improvvise, riesce sempre a dettare legge. Odio la batteria dell'iPhone che puntuale come un orologio svizzero viene a mancare quando strettamente necessaria, whastapp che litiga costantemente con il wifi iniziando una lotta che vacilla tra il "connesso" e il "non connesso", quei messaggi nonchè lunghi papiri di vitale importanza che faticano ad essere inviati. E forse odio anche essere così schiava della tecnologia, perchè la verità è che le parole che ho stampate nel cuore portano il suono delle voci delle persone a cui voglio bene e i ricordi che mi tengono compagnia sono il riflesso di sguardi che non potrò mai dimenticare. 





Odio il caffè senza il latte, un eccesso di profumo che mi fa perdere il contatto con il sapore della realtà e il braccialetto che puntualmente tira il filo al maglione di lana.



Ma amo i muffin, l'atmosfera natalizia, l'uso del congiuntivo. E sì, Leonardo di Caprio. Ai tempi d'oro. Caschetto biondo e sorriso accattivante.