La verità è che dovremmo imparare a volere un po' più
bene a noi stesse, noi donne. Nonostante le insicurezze in continua
trasformazione, quei "se" e quei "ma" che non ci permettono
di superare i nostri limiti, e forse nemmeno di raggiungere ciò che è nelle
nostre possibilità. Nonostante il desiderio inconfessabile di essere ciò che
non siamo e la malsana paura di non risultare mai all'altezza, nonostante le
fragilità che sembrano sempre essere lì, pronte a colpirci nel momento meno
opportuno. Nonostante le delusioni e le porte in faccia e quelle parole,
taglienti come lame, capaci di conficcarsi dentro il nostro io più profondo,
dovremmo imparare a volerci bene. E ad essere più clementi. Che spesso lo siamo
troppo nei confronti degli altri, per poi trasformarci in severi generali
quando si tratta di giudicare noi stesse.
Ci nascondiamo. Dietro un fondotinta e le passate di mascara, che non sono mai abbastanza. Dietro un maglione, così grande che potrebbe contenere tutti i nostri sogni. Dietro un sorriso, appena accennato. Dietro scuse, capaci di farci dimenticare persino dove vorremmo arrivare. E lo specchio, che sembra sempre riflettere un'immagine distorta. Spietato, talmente poco indulgente che non ci permette di vedere ciò che siamo.
Dovremmo combatterlo, quello specchio. Essere
consapevoli, delle nostre qualità e delle nostre aspirazioni. Tenaci,
determinate e anche un po' incazzate, al punto di superare ostacoli che
sembravano insormontabili, per poi capire che esistevano solo nella nostra mente e i limiti sono sempre un po' più in là di quello che ci aspettiamo.
Leggere, nell'approccio alla vita e nei pensieri, che spesso sono proprio loro
ad opprimerci. Sognatrici, pronte a non ostacolare i desideri, che se lasciati
liberi trovano sempre la propria strada, ovunque essa sia. Padrone della nostra
vita, per non rischiare di diventare spettatrici di storie che non ci
appartengono o di custodire rimpianti difficili da ignorare. Dovremmo indossare
un paio di occhiali in grado di rendere nitido ciò che le insicurezze
offuscano. E non sto parlando di certo dell'ultimo modello di Ray-Ban. Mi
riferisco alle lenti, le nostre personalissime lenti. Che possono essere una
persona, spesso la più inaspettata, oppure un libro, un gesto, una frase.
Perché la verità è che per guardarci abbiamo bisogno di altri occhi, per
scoprirci di altre mani, per comprenderci di altri pensieri.
E anche se non siamo nate tutte Miranda Kerr, è bene ricordare che la bellezza risiede nella mente di chi la contempla.
Ma soprattutto nella forza d'animo di chi sa apprezzarsi. Senza "se" e senza "ma".