martedì 30 ottobre 2012

PRENDI UN PAIO DI OCCHIALI E LASCIATI ISPIRARE

Costantemente in bilico tra la loro mania di protagonismo e il loro animo magnanimo, perchè se è vero che spesso hanno la brutta abitudine di rubare completamente la scena, doveroso è ricordare che nel momento del bisogno ci sono sempre. Veri e propri trasformisti, si divertono ad interpretare diversi ruoli, passando con invidiabile nonchalance da parti più sportive ed eccentriche a sfilate di indubbia eleganza. E noi con loro. O meglio, grazie a loro. Ci sono accessori che non sono semplici accessori e persone che con un gesto tanto casuale quanto fondamentale riescono a dare loro vita. E quando questi accessori e queste persone si incontrano, non può che nascere un amore incondizionato, viscerale, carnale; quei legami che vanno al di là di qualsiasi logica razionale, gli stessi legami che nati dalla perfetta fusione di due elementi incompleti, generano un'armoniosa ed impercettibile sintonia di forme. Prendete un paio di occhiali, indossateli e lasciatevi dolcemente ispirare, vagando tra fantasia e realtà. Mai gioco fu più semplice.




Prendete una giovane e fascinosa Audrey Hepburn, che davanti alle vetrine di Tiffany, la gioielleria per eccellenza, cala per un secondo le sue grandi, immense lenti nere, facendo fare capolino a quegli occhi carichi dell'emozione di chi del mondo vuole scoprire tutto. Uno stupore che trapela attraverso il luccichio di uno sguardo rimasto nella storia. 
Notte folle, risveglio che porta il sapore di risate difficili da dimenticare e occhiaie pronte a ricordare che anche le esperienze divertenti hanno il loro prezzo da pagare. Potrete tentare disperatamente di combatterle con la santa alleanza composta da ghiaccio-fondotinta-correttore, ma loro non se ne andranno. E allora giocate d'astuzia: chignon, maglione oversize per assaporare ancora un pochino il tepore del letto e loro, gli occhiali. E che siano dal taglio minimale, perfetti con qualsiasi viso e con qualsiasi abbigliamento.
Pensate alle giornate in cui la voglia di essere nate in un altro periodo sembra essere una costante quasi ossessiva, pensate alla voglia di viaggiare con la mente, pensate a quella nostalgia inspiegabile ma incessante. Gli anni '60, le sue grandi battaglie unite alla forza di una generazione che non aveva paura di farsi sentire. E allora lenti tonde, colorate. Emblema della libertà e della spensieratezza. La voglia di sperimentare che si fonde con quelle note direttamente provenienti dal passato ma sorprendentemente attuali.




Chi ha detto che i cuori non possono prender vita? Lolita, tra infantile ingenuità e una marcata sensualità, ci ha dimostrato che sono in grado di celare perfettamente i nostri occhi. Grandi, rossi, divisi tra un animo ironico ed uno estremamente provocante. E continuare con questo gioco di allusioni oggi non è poi difficile, basta armarsi di coraggio e della giusta dose di ironia.
Nessuno dovrebbe negare che la semplicità è una virtù, ma provare ad incarnare una Diva può essere una valida alternativa alla monotonia di alcune giornate. E allora neri, immensi, che coprano quasi completamente il volto. Pochi gioielli ad illuminarli, sorriso spontaneo, gesti eleganti che si perdono nella dolcezza di un cappuccino gustato al tavolino di un bar.
E oggi. Oggi gli stilisti non si limitano più a proporli, ma danno voce a forme, colori, applicazioni, materiali e modelli che non si pongono come punti di arrivo dopo anni di sapori classici, ma punti di partenza. Allora svuotiamo la nostra mente di tutte le convenzioni e i luoghi comuni, lasciamoci ispirare dall'innovazione, da chi di osare non ha paura. Perchè se il passato ci accoglie e ci protegge con le sue certezze, l'ignoto delle novità non può che portarci verso strade inaspettate.





Ci sono accessori che non sono semplici accessori. E noi, seppur consapevoli che la nobile arte del saper indossare è innata, dobbiamo imparare a farli vivere nella loro unicità.

giovedì 25 ottobre 2012

SHOPPING ONLINE: ESALDI

Converse, possibilmente quelle vissute e consumate fino all'estremità delle stringhe, borsone munito del corredo portafoglio-contanti-carta, capelli raccolti per combattere l'eccessiva sudorazione dovuta da ansia e indecisione e infine tanta, tantissima pazienza: questa è la mia tenuta da battaglia. Perchè nonostante possa sembrare assurdo, lo shopping non è affare semplice e cadere nel baratro dello sconforto è un attimo. Parti carica di speranze e aspettative ma non sai se tornerai con il bottino o a mani vuote. E quasi superfluo menzionare tutte le fasi interne, che spaziano dal passare in rassegna ogni singolo angolo del negozio per poi selezionare solo pochi intimi capi, alla fatidica prova camerino in cui bisogna fare i conti con un magistrale specchio sempre poco clemente nei confronti di un'autostima già precaria. 




Spesso la voglia di rimanere nel tepore del divano guardando la televisione tra un biscotto e un po' di tè tenta prepotentemente di prevalere sull'intenzione di uscire a fare qualche compera, ma fidatevi, l'istinto da amante del fashion è sempre più forte e il richiamo dei sacchetti pieni di novità vince sempre. Vi dirò però un segreto, che molte di voi sicuramente sanno già: oggi è possibile fare shopping direttamente dal letto, dalla poltrona o dall'ufficio. Obbligo munirsi di computer e di coraggio. I siti sono tanti, i prodotti ancor di più, scegliere sapientemente è difficile. Io faccio ancora parte del gruppo delle scettiche, perchè l'idea di non poter sentire il tessuto, vedere il colore alla luce naturale e soprattutto provare mi manda in confusione. 



E adesso arriva il secondo segreto, decisamente più interessante: per noi eterne dubbiose, accorre in aiuto eSaldi.it. Quest'ultimo è una vera e propria piattaforma che racchiude al suo interno tutti gli online stores più importanti. Tanto per citarne uno vi faccio il nome di Zalando, che sono sicura tutte conoscete (e per chi non lo conoscesse la mossa da fare è molto semplice, basta dare un'occhiata qui http://www.esaldi.it/marchio/zalando/). Fino a questo punto può sembrare anche una questione banale, ma vi dirò di più. Il sito si divide in varie sezioni. La prima è quella dei "codici sconto", in cui sono presenti dei coupon virtuali che garantiscono una determinata percentuale di sconto su alcune marche e altri che offrono una spedizione gratuita. Continui saldi e offerte che fanno sorridere noi e il portafoglio. Sicuramente occasioni da non perdere, per chi oltre alla comodità va cercando anche la convenienza. Vi è poi la parte dedicata alle "vendite private", definite così perchè estremamente esclusive considerando i prezzi e le promozioni impareggiabili che spesso offrono. La sezione però secondo me più interessante è quella dedicata alle recensioni. Clienti già esperti di shopping online mettono al servizio di chi non ha ancora approcciato a questo nuovo mondo le loro impressioni, i loro consigli, le loro esperienze. Una guida indubbiamente utile e soprattutto affidabile, perchè davanti alla paura dell'ignoto non c'è niente di meglio della sicurezza di chi conosce già il territorio. Aiuti chiari e concreti a disposizione di tutti, per rendere il nostro giro virtuale tra negozi un po' più sereno. E la nostra attenzione non sarà focalizzata solo su capi d'abbigliamento, perchè eSaldi.it spazia dalla Moda, allo Sport, alla cosmesi, ai viaggi e tanto altro ancora. Un vero e propio universo variegato e tutto da scoprire.


eSaldi.it, la Bibbia dello shopping online. Mai manuale fu più chiaro (provare per credere).

mercoledì 24 ottobre 2012

...QUANDO ARRIVA LA NOTTE

Letto, due cuscini, la coperta che mi avvolge tra fiori e tangibile dolcezza e il cuore che si è arricchito un po' di più. I muscoli si rilassano, le gambe si stendono sinuose in quella distesa di calma e serenità dove tutto per un attimo si ferma e il respiro sembra riprendere il suo percorso naturale. I pensieri, solo i pensieri non riescono proprio ad interrompere la loro frenetica corsa, ogni giorno sempre più veloce, ogni giorno sempre più complessa. Uno punta l'occhio sulla giornata appena trascorsa; emozioni, volti, ricordi, sensazioni, gesti da custodire gelosamente in quell'area del cervello che torna a farti visita quando meno te lo aspetti. Un altro fluttua ballerino verso il futuro, il giorno che verrà, portandosi dietro un bagaglio fatto di sogni, aspettative e desideri inconfessabili. E per questi due viaggi della mente che inseguono sempre la stessa meta ma hanno percorsi mutevoli, ce ne sono altri mille che vanno a ricercare un passato che si tenta a fatica di cancellare. Tutto ciò che il giorno cela, la notte riporta in vita. Prepotentemente. 




Idee che nascono, ricordi che cullano, novità che sorprendono. Gli occhi che a poco a poco tentano di rifugiarsi sotto la materna protezione delle palpebre, i capelli che ormai hanno caoticamente preso possesso di gran parte dei centimetri di stoffa messi a disposizione dal lenzuolo e gli arti che in una sequenza apparentemente interminabile di movimenti non riescono a trovare una posizione comoda. Un corpo che si annulla, spegnendosi nell'austerità di una camera avvolta dal buio ma dominata da fievoli luci, una testa che improvvisamente si rianima, navigando freneticamente e senza un ordine logico nei suoi stessi meandri, quasi a dar vita a nuove consapevolezze. Il libro posizionato lì, su quel comodino che sa di sogno e realtà; le pagine chiamano, ipnotizzano, incantano e chissà se anche stasera la stanchezza avrà la meglio. Perchè Morfeo sta già aspettando: braccia aperte, mani delicate, gesti confortanti. La migliore delle culle, un ritorno alla leggerezza dell'infanzia. Ultimo sorso di latte, la solita tazza che evoca immagini di straordinaria quotidianità anche a distanza di anni e quella spolverata di cacao come piace a me. La potenza di un tocco in grado di cambiare il tutto, tanto per rendere il dolce ancora più dolce. Bevo e di nuovo giù, sotto le morbide coperte. 



Una notte di fantasia, tenerezza e irrealtà, pensieri di bambina che si confondono con i pensieri di donna, respiri che si confondono con sbadigli. Ma ciò che amo maggiormente è quel momento appena prima di cedere al richiamo del sonno: è esattamente quello l'istante in cui si vede il mondo sotto diverse prospettive. E' lì che nascono le idee migliori, è lì che traguardi insormontabili si tramutano in scalate non poi così faticose. La potenza del rendere l'impossibile vivida possibilità.


Buonanotte e dolci sogni. 

domenica 21 ottobre 2012

IL CASSETTO DEI DESIDERI

Vorrei vivere costantemente di Venerdì, con la fatica della settimana appena trascorsa che lentamente si affievolisce lasciandoti in uno stato di trans e i pensieri ballerini che già volgono la loro frizzante attenzione al weekend. Vorrei immortalare il mondo attraverso gli occhi, i miei occhi: volti, paesaggi, attimi. Perchè mai nessuna fotocamera renderà giustizia alla nitidezza di uno sguardo che brilla di luce naturale di fronte alle meraviglie che la vita ci offre. Vorrei avere quei cinque minuti in più ogni mattina; cinque, cinque e ancora cinque. Cinque per dire addio al sogno che stava intrattenendo la mia notte, cinque per riprendere la sensibilità di ogni singola parte del mio corpo, cinque per stringere il cuscino e lottare ancora un po' con le lenzuola. 



Vorrei vivere di inizi, di battiti che si nutrono di gesti inaspettati e di brividi che abbandonano la paura del rischio per buttarsi a capofitto in nuove strade, quelle stesse strade che spesso si rivelano mete inaspettate. Vorrei che le mie coperte fossero fatte degli abbracci delle persone che amo, così da riscaldare le giornate più fredde con del calore umano che lentamente mi raggiunge attraverso ogni centimetro di stoffa. Avvolgente, confortante, rassicurante. Vorrei girare per le strade di una qualsiasi città indossando un vestito dall'immensa gonna di tulle e dal corpetto fatto esclusivamente di brillantini, un tripudio di giochi di luce e di stravaganza. Un po' Carrie un po' principessa d'altri tempi, tanto per gridare al mondo che noi donne di lati ne abbiamo tanti e far coesistere la maturità con l'infantilità non è poi così male. Per una volta, anche solo una, vorrei avere il controllo dei miei capelli e non loro il controllo di me. E che siano sciolti, raccolti in un morbido chignon o in una coda di cavallo, ma pur sempre ordinati, in perfetta sintonia con l'immagine che ho di loro nei miei pensieri. Vorrei abbandonarmi nel tepore di una poltrona e, tra un biscotto e un sorso di tè verde, rivedere all'infinito i momenti più belli della mia vita. Come la scena madre di un film: stop, rewind. Tante volte quante il cuore dice. Fino a che non l'hai imparata in ogni singola parola e in ogni singolo movimento, fino a che non l'hai fatta tua, fino a che senti sempre la stessa esplosione di emozioni. 




Vorrei che fosse sempre Estate perchè Lei prima di essere sole, mare e spensieratezza è uno stato d'animo, e io quella gioia dell'essere proprio non riesco a mandarla via. Vorrei avere un briciolo di sicurezza in più, quel tanto che basta per alzarmi dal letto e non ritrovarmi a fissare incessantemente l'armadio. Sempre la stessa storia, ante che ormai fanno fatica a chiudersi e la fatidica frase che ronza insidiosa nella testa: "non ho niente da mettermi!". E proseguendo con queste riflessioni di indubbio spessore culturale, vorrei una stanza per armadio. Di quelle grandi, luminose e con le pareti bianche che sembrano dar vita a spazi sconfinati. Un tripudio di scarpe, vestiti, pailettes e frivolezza, l'incarnazione dell'essere Femmina, l'emblema della Vanità. "Sex and the city" docet.





Vorrei diventare cittadina del mondo e vagare da una parte all'altra ritrovando in ogni posto un odore, un oggetto, un particolare che sia lì a dirmi solamente una cosa: casa. Vorrei perdermi nei libri che leggo per poi trovare fiato in quei personaggi, nelle loro storie che vorrei non avessero mai fine o che perlomeno seguissero il percorso che ho inconsciamente tracciato nella mia testa. Un viaggio nel tempo e nel sogno, incontro di anime mutevoli e fantasia. Vorrei che i miei episodi di vita quotidiana fossero accompagnati dalla melodia di una canzone, quella che arriva con le note giuste nel momento giusto, quasi a trasformare la monotonia di gesti ordinari in rituali speciali. Vorrei nutrirmi di giornate con l'amica del cuore e ubriacarmi delle sue, delle nostre risate. Balli, cene, confessioni al tavolino di un bar e sguardi complici che in silenzio si parlano di fronte a persone che non potranno mai sentirli. Vorrei che la diversità diventasse un pregio, quella forza necessaria a combattere l'omologazione che sta soffocando tante, troppe persone, vorrei che il rosa diventasse uno stile di vita e non più un colore. Vorrei trovare una scusa universale che permetta di mangiare dolci senza essere assalita dai sensi di colpa e senza badare al richiamo morboso e quasi materno della bilancia che è pronta a rimproverarti in qualsiasi momento. Puntuale, precisa, fiscale. 





Vorrei tante cose. Ma vorrei soprattutto essere me stessa, in questa vita, nella prossima, per sempre.

venerdì 19 ottobre 2012

LA FELPA MANIA

Chi la reclude nel reparto dedicato ai capi da palestra tanto improbabili quanto comodi, evidentemente non ha ancora metabolizzato la sua natura camaleontica. Essenzialmente semplice e lineare, la felpa sta oltrepassando barriere fino a qualche tempo fa impensabili. Ha calcato le scene con fare frizzante alla settimana della Moda, da New-York a Parigi a Milano; sempre impeccabile, sempre sapientemente accompagnata, sempre irresistibilmente all'avanguardia. Protagonista indiscussa. Mai scontata, si è saputa districare tra vari stili e vari abbinamenti, dimostrando che è ormai giunta la fine dell'era che ha celebrato la sua funzione esclusivamente sportiva e pratica. Vivace e minimale, riesce a racchiudere nelle sue linee così pulite e nel suo tessuto intramontabile un misto di eleganza e femminilità, modernità e trasgressione. Per uno stile naturale, apparentemente improvvisato, ma curato nei minimi dettagli.


Larga, morbida e con lo scollo a barca. Con il laccino del reggiseno che fa timidamente capolino e le parigine che si snodano sinuosamente fino al ginocchio. Il tutto completato da una tazza di caffè bollente che aspetta solo di essere gustata e l'atmosfera autunnale che regala un paesaggio suggestivo.
Con disegnata una stampa direttamente proveniente dal mondo dei cartoni animati, pantaloncini strappati e le Converse stravissute compagne fedeli di giornate spensierate. Perchè ammettiamolo, la bambina che c'è in noi non muore mai.
Taglio classico e colore dalle note romantiche, posizionata con leggiadria proprio su quella gonna a tulipano che sembra sprizzare eleganza da ogni centimetro di stoffa. Accostamento così improbabile da risultare irresistibilmente chic.
Lei, un blazer nero che la completi, jeans skinny e immancabile plateu. Perchè la trasgressione prende sempre nuovi nomi e nuove forme.
Con una cascata di collane che le diano una luce in più, gonna che sembri il suo dolce prolungamento e capelli al vento. Alla faccia di chi ancora dice che "il troppo stroppia".





Per una serata con le amiche, per il tanto stancante ma indispensabile giro di shopping o semplicemente per inaugurare le giornate autunnali con quel tocco di carattere in più. Il carattere che fa la differenza.




Un continuo gioco di forme, colori, accostamenti ed eccessi. Un susseguirsi di trasformazioni che ci dimostrano ancora una volta che lo Stile è di tutti e la fantasia regna sovrana. Basta armarsi di buon gusto e di quel fondamentale spirito di iniziativa che ci spinge a spegnere il cervello per lasciarci guidare, almeno per una volta, dall'imprevedibilità dell'istinto. E se le più scettiche stanno ancora storcendo il naso, che si lascino ispirare (e convincere) da chi di osare non ha paura.

lunedì 15 ottobre 2012

GIURO CHE A PARIGI CI TORNO.

Quell'infinità di luci che irradiano ogni angolo della città dall'alto di una torre maestosa nella sua lineare eleganza. Ferro e gradini che si fondono in un amplesso tanto possente quanto armonico di suggestive forme. E gli occhi che per un attimo ritornano al candore dell'età dell'innocenza e dello stupore, esattamente nel momento in cui incontrano la potenza visionaria di quel tesoro dell'età moderna che almeno una volta nella vita va ammirato. 


Il quartiere latino e il suo piacevole frastuono di voci, risate, gioia, spensieratezza. I suoi ristoranti, le loro specialità: un microcosmo che si snoda seguendo le precise traiettorie di vie in cui immergersi è un attimo. Il mondo racchiuso lì, a portata di mano. La Senna e il suo percorso nobile e pacato; ed ecco che si annulla qualsiasi suono, qualsiasi contatto con il mondo. Passo dopo passo. Tu, il fiume, i tuoi pensieri che vagano là dove la forza dell'immaginazione non aveva mai pensato di poter arrivare, lo sguardo che si perde nella suggestività di un paesaggio unico nel suo genere. Il Louvre, il centro Pompidou e l'inafferrabile ed eterea energia delle loro opere che, tra passato e futuro, offrono uno spettacolo di Storia e Arte. L'abilità dell'Uomo, la sua sensibilità e la sua capacità di catturare l'esterno in veri e propri tesori da custodire. Ma spesso in una città così, perdersi nei meandri di un museo è quasi superfluo. Allora che siano la testa e il cuore a vagare liberi: fuori. Tra gli eleganti marciapiedi degli Champs-E'lysèes, scrutando la fine del viale dove si erge nel suo splendore l'arco di trionfo. Luci, odori, sensazioni difficili da dimenticare. L'immensa scalinata che con immensa regalità ti accompagna dolcemente verso la culla dell'estro, dove ogni linea è volto, paesaggio, ricordo. Montmartre con i suoi custodi della pittura, con i suoi disegni e quel fare smarrito di turisti che si lasciano guidare dalla delicata gestualità di chi vive per raccontare su una tela la sua prospettiva del mondo. 







Tanto banale quanto essenziale, non potrà mancare una dolce sosta da Ladurèe. Perchè ammettiamolo, due macarons che si vanno ad amalgamare con quell'atmosfera idilliaca che solo lì si respira, hanno tutto un altro sapore. Il delicato risveglio mattutino, tra l'aria frizzantina di una città che non dorme mai e lo sfizioso odore di quel pane appena sfornato frutto del lavoro di chi ci sa fare. Le parigine, il loro nasino all'insù e quella gestualità tanto delicata quanto sensuale di chi ha fatto dell'elegante sobrietà il suo marchio di fabbrica. Un incanto. Un incanto loro e quell'erre moscia capace di incarnare il tracotante fascino che difficilmente riesce ad essere racchiuso entro i limiti di un corpo. Il sole che crea punti luce impercettibili e comprensibili solo dal cuore, il cuore di chi lì l'ha lasciato. La notte che dona il suo alone di imprevedibile mistero ad un posto che si è fatto incarnazione della magia. Un bacio, tanti sorrisi, sguardi complici. Romanticismo che si erge in palazzi dal sapore antico e in coppie sognanti che hanno deciso che sarebbe stata Lei la madrina del loro amore.




Sentire la mancanza di una città in cui non hai mai vissuto ma che hai fatto tua in ogni sua strada, in ogni suo odore, in ogni suo particolare.
Giuro che a Parigi ci torno.