Voglio affondare la testa nel cuscino, le dita nella
panna, le parole nel vino. Distendere i pensieri, come fossero fiocchi di neve
che in una danza di eleganza e armonia vestono di bianco l'atmosfera. Cantare
canzoni di Natale tra il divano e il letto, con una spazzola per microfono e
una maglia informe pronta a ricordarmi che ovunque andrò, dovrò sempre rimanere
fedele a me stessa. Guardare il tramonto e pensare che certi cieli non siano
semplici cieli, ma pezzi di vita. Un po' come certi Amori. Contare i giorni che
mancano al mio compleanno con la stessa trepidante attesa di quando ero
piccola, che le cose più belle accadono a chi è ancora capace di accarezzare il
mondo con gli occhi di bambina. Regalare qualcosa a qualcuno, che sia un
oggetto, un'emozione o un po' del mio tempo. Semplicemente tempo, impacchettato
e infiocchettato, con tanto di biglietto. Quello stesso tempo che se non si fa
attenzione si rischia di dimenticarlo tra tutti i vorrei non detti e i respiri
non percepiti. Voglio perdermi, tra le vie di una città e tra le righe di un
libro, tra la passione e la ragione. E poco importa se non mi è concesso un
filo per ritrovare la strada. Vestirmi di un maglione color cognac per poi
accoccolarmi sul divano e realizzare che se certi intrecci di lana non fossero
soltanto intrecci di lana, sarebbero sicuramente abbracci. Svegliarmi una
Domenica mattina e fare un brunch, che forse quel tripudio di cose buone e
felicità non è altro che un tentativo di giustificare la mia voglia di salato
alle 11. Vivere con la confortante certezza che quelle stesse stelle in cui mi
perdo con il naso all'insù, un giorno le potrò anche toccare. Voglio guardarmi
allo specchio e sorridermi. Stringere la mano di un'amica e racchiudere in quel
gesto tutto il Bene di questo mondo. Mangiare tra le braccia del letto una
ciambella appena sfornata, con la faccia stropicciata che sa ancora di sonno e
una vestaglia di seta a farmi compagnia. Scrivere, che è forse la cosa che mi
piace più fare. Credere nel fato, perché certe persone in cui ti imbatti non
sono semplici incontri, ma regali che la vita ti fa. Sporcarmi le mani e i
pensieri, che sia per preparare un dolce o per dipingere una parete. Voglio un
cappello nero e a tesa larga che incornici i miei occhi, un vestito velato che
gridi eleganza e sussurri seduzione. Progettare ciò che sarà, perché
quando si tratta di futuro dovremmo diventare tutti buoni architetti di sogni.
Lasciarmi ispirare, da un colore e da un profumo, come se non ci fosse niente
di più semplice del seguire l'istinto. Tappezzare la casa di foto per fissare
ricordi sfuggenti. Essere l'eccezione anche quando mi sento la regola, la
scelta e mai l'alternativa. Riempire il mappamondo di post-it con scritto
"un giorno ci andrò", con la consapevolezza nel cuore che conoscere è
conoscersi.
Voglio volere, perché è solo quando sai cos'è che vuoi
che non prendi tutto ciò che passa.
E se il carattere di un
uomo è il suo destino, trova un perché e abbi il coraggio di farne qualcosa di
grande.